“Vivere nella comunità”: anche Poste tra le aziende a sostegno
Attualità

Seconda edizione di “Vivere nella comunità”: anche Poste tra le aziende a sostegno

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La scuola “Vivere nella Comunità” intende contribuire al dibattito civile attraverso un ciclo di incontri promossi dal supervisory board, con l’appoggio di grandi aziende come Poste

Dopo la prima edizione, che si è conclusa ad aprile con la consegna degli attestati a 30 giovani under40, continua il percorso della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, fondata da Pellegrino Capaldo insieme a Marcello Presicci, Sabino Cassese, Paolo Boccardelli e altri, fra cui il ministro della giustizia Marta Cartabia. “Vivere nella Comunità” ha all'attivo collaborazioni concrete con FEduF, Banca d'Italia e ministero della Pa, in sinergia con i propri studenti.

Il sostegno di Poste Italiane

"La nostra è una piattaforma formativa gratuita al servizio del Paese e dei giovani - ha affermato Marcello Presicci, segretario generale della Scuola - Vogliamo accrescere la preparazione delle future generazioni non solo nella sfera delle competenze politiche, ma anche in quelle manageriali, economico-finanziarie, civiche e sociali. Questo è il nostro obiettivo primario". La prossima edizione prenderà il via a novembre con lezioni previste sia in presenza sia attraverso piattaforma digitale. Il percorso formativo di “Vivere nella comunità” è gratuito per i partecipanti grazie al sostegno delle aziende coinvolte tra le quali c’è anche Poste Italiane. Per inviare la candidatura è necessario consultare il bando presente sul sito entro il 31 agosto.

L’obiettivo

“Vivere nella Comunità” intende contribuire al dibattito civile e politico, elaborando attraverso i suoi partecipanti e i docenti coinvolti, analisi sulle problematiche che riguardano il nostro Paese. L'obiettivo, oltre a formare gli studenti, è quello di individuare attraverso un ciclo di incontri promossi dal supervisory board, delle linee guida utili al mondo istituzionale, finanziario e politico.