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Attualità

Credito: nel 2021 crescita a doppia cifra per i prestiti (+15,7%) e i mutui (+10,8%)

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La ripresa dei consumi e la rinnovata progettualità spingono le richieste di credito al consumo da parte delle famiglie italiane

Evoluzione positiva per il credito alle famiglie nell’anno che segue lo scoppio della pandemia, grazie alla ripresa dei consumi e alla rinnovata progettualità. Le erogazioni di credito al consumo registrano un deciso rimbalzo (+15,7% rispetto al 2020) e quelle di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici una crescita a doppia cifra (+10,8%). Nonostante le incertezze generate dal contesto geopolitico e dall’inflazione in aumento, anche nei primi tre mesi del 2022 la crescita prosegue per il credito al consumo (+11,6%) e per i mutui d’acquisto abitazione (+9,5%). Tale trend è il risultato della ripresa della domanda delle famiglie e di politiche creditizie degli operatori meno restrittive, seppure più prudenti rispetto al periodo pre-Covid. Queste le principali evidenze che emergono dalla 52esima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia.

Trend positivo

Nel 2021 il valore dei flussi di credito al consumo registra un deciso rimbalzo (+15.7% sull’anno precedente), senza però recuperare rispetto al periodo pre-Covid. Nel corso dell’anno, il credito al consumo ha mostrato una progressiva riduzione del gap rispetto ai volumi pre-pandemia, che si accentua nel quarto trimestre. Il trend positivo prosegue nel primo trimestre 2022 (+11%), grazie anche al confronto con i volumi modesti erogati nel primo trimestre 2021.

Per l’acquisto di beni e servizi

Nel dettaglio, i prestiti personali, che avevano risentito più di altri prodotti della crisi innescata dalla pandemia, evidenziano una forte crescita nei primi tre mesi del 2022 (+33%), che riporta i volumi sui valori pre-Covid. Anche per i finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (destinati a sostenere le vendite di settori merceologici quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili, ciclomotori e altri beni e servizi finanziabili) nel corso del primo trimestre del 2022 l’evoluzione è positiva (+8,1%), sebbene in rallentamento rispetto al 2021 (+14,9%) per via principalmente della minore crescita dei finanziamenti per elettronica/elettrodomestici. All’interno dell’aggregato hanno mostrato più vivacità i prestiti destinati ad acquisto di mobili/arredamento, legati alle nuove esigenze abitative e quelli finalizzati ad acquisti di ciclomotori, grazie anche al sostegno degli ecoincentivi.

Cresce anche cessione del quinto

I finanziamenti finalizzati all’acquisto di auto e moto, invece, dopo aver chiuso il 2021 in crescita a doppia cifra rispetto all’anno precedente (+14,1%), nel primo trimestre 2022 evidenziano un calo consistente (-9,5%), penalizzati dalla crisi della supply chain, dall’incremento dei costi delle materie prime sul mercato dell’auto nuova e dall’aumento del valore dell’usato. Evoluzione positiva per i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione (+8,6% a fine 2021, +4,1% nel I trimestre 2022). La ripresa è stata trainata dalle erogazioni ai dipendenti pubblici nel 2021, mentre nei primi tre mesi del 2022 in prevalenza dalle erogazioni destinate ai dipendenti privati e ai pensionati. Infine, gli utilizzi rateizzati delle carte opzione/rateali, dopo due anni di calo, segnano nei primi tre mesi 2022 un incremento del +13,3%, che tuttavia non li riporta ai volumi pre-crisi.

Traino delle abitazioni

Le erogazioni di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici chiudono il 2021 con una crescita a doppia cifra (+10,8%) grazie al traino dei mutui con finalità d’acquisto abitazione. Nel primo trimestre 2022 l’evoluzione complessiva è negativa (-6,4%), per via del crollo delle surroghe (-73,1%), mentre tiene la componente acquisto (+9,5%). Tale risultato si inserisce in un quadro caratterizzato dalla prosecuzione degli incentivi governativi (agevolazioni ai giovani, bonus prima casa, superbonus 110%), nel quale le compravendite immobiliari residenziali evidenziano un’evoluzione ancora positiva (+34,1% nel 2021 e +12% nel primo trimestre 2022). Si consolidano le tendenze innescate dalla pandemia che vedono crescere l’incidenza degli intermediari del credito (agenti e broker, anche online) e dei canali digitali diretti, a fronte di una clientela più incline all’utilizzo del web per sottoscrivere un contratto di finanziamento per un prestito personale o a sostegno dell’eCommerce.

Tasso di default

A marzo 2022 il rischio di credito relativamente al totale dei prestiti alle famiglie si stabilizza sul livello più basso degli ultimi quattro anni. Nello specifico, il tasso di default a 90 giorni del credito al dettaglio si attesta all’1,1%. Nel dettaglio delle forme tecniche si rileva come nel corso degli ultimi trimestri la rischiosità rimanga stabile sui livelli minimi. Per i prestiti finalizzati, il tasso di default si conferma allo 0,8% a marzo 2022, mentre nello stesso periodo per i prestiti personali, l’indicatore resta all’1,8%. A partire dall’ultimo trimestre del 2021 anche per i mutui immobiliari il rischio interrompe il suo trend di riduzione, con il tasso di default a 90 giorni che si stabilizza nel primo trimestre 2022 allo 0,7%, livello già raggiunto a settembre 2021.